PROGETTO ELISA PER LA PREVENZIONE DELL'AMBLIOPIA: LA VISION

 

Il Progetto Elisa per la prevenzione dell’ambliopia si propone due obiettivi:

  • sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della prevenzione visiva in età pediatrica, affinché eventuali deficit dell'acutezza visiva nei bambini possano essere individuati tempestivamente
  • contribuire all'individuazione precoce dell'ambliopia, detta anche "occhio pigro", attraverso l'organizzazione di screening visivi gratuiti in età compresa tra i 10 e i 22 mesi. Grazie a questi controlli, del tutto non invasivi, è possibile intercettare in tempo importanti problematiche della vista che potranno trovare una positiva soluzione proprio grazie alla diagnosi precoce

 Il dottor Roberto Magni effettua uno screeningIl dottor Roberto Magni effettua uno screening visivo

Diagnosi precoce equivale a riabilitazione sicura!

L’ambliopia ogni anno colpisce mediamente il 3,5% dei nuovi nati, portando a cecità monoculare. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci dice che l’ambliopia rappresenta una delle principali cause di deficit visivo nell’infanzia e che è fondamentale una diagnosi precoce, in quanto le possibilità di recupero dell’occhio ambliopico mediante apposita terapia decrescono in maniera proporzionale all’età del soggetto. 

Prevenire l’ambliopia ha anche un positivo risvolto socio economico, in quanto numerosi studi al riguardo hanno confermato che la spesa per uno screening visivo preventivo è di gran lunga inferiore a quello sostenuta per far fronte alle ricadute sociali di questa patologia se trascurata.

Considerate che sulla base dei dati Istat 2019, ogni anno in Italia nascono circa 15mila bambini che svilupperanno ambliopia qualora non si riconosca in tempo la problematica grazie a controlli visivi in tenera età.

Grazie a screening precoci dell'ambliopia faremo risparmiare il cittadino, lo Stato e miglioreremo la qualità della vita dei nostri figli!

 

 

 

Uniti per tutelare la vista dei bambini

Siamo un gruppo di professionisti impegnati a diffondere la cultura della tutela della vista in età pediatrica, convinti che la nostra missione può essere svolta unicamente con passione e amore per il prossimo.

Appena nati i bambini sono già capaci di vedere, ma affinché il sistema visivo possa svilupparsi correttamente, il cervello deve ricevere delle immagini nitide da entrambi gli occhi. Una visione non perfetta può infatti compromettere lo sviluppo della funzione visiva. Esistono condizioni, come lo strabismo o i difetti visivi, che possono interferire con la naturale maturazione dell’apparato visivo.

Per riconoscere e curare al più presto questi problemi, è estremamente importante visitare i bambini quando sono molto piccoli, in particolare se i genitori o il pediatra abbiano riscontrato anomalie o se vi siano in famiglia malattie oculari di carattere ereditario (per esempio: cataratta congenita, retinoblastoma, glaucoma congenito, miopia, astigmatismo, ipermetropia). La tecnologia consente oggi di visitare i bambini anche quando hanno pochi mesi di vita, correggendo già a quell’età molti difetti visivi col semplice uso di occhiali.

La vista è importante: da essa otteniamo l’80% delle informazioni: rischiare di ridurla e perderla per cattiva informazione, scarsa formazione o assistenza inadeguata è oggi inaccettabile. 

Hai dei figli e vuoi approfondire? Inviaci una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Anche le principesse portano gli occhiali

autrice: Elisa Raimondi         disegni: STEFANIA PRAVATO

 

In  un bellissimo regno incantato, la principessina Carlotta si fa triste perché il mondo intorno a lei si sta spegnendo. Ma ben presto la bambina recupera il sorriso perduto grazie all’aiuto delle fate Iridine e di due cristalli incantati, che un adulto può interpretare come due occhiali e un bambino come due lenti magiche che aiutano a osservare il mondo senza pregiudizi per scoprirne tutti i colori. 

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Elisa, una principessa con gli occhiali

autrice: Elisa Raimondi       disegni: STEFANIA PRAVATO     

Elisa ha cinque anni e un difetto della vista a causa del quale deve indossare sempre gli occhiali. 

Che fatica portare quei “cosi” sul naso e che rabbia quando i compagni la chiamano “quattrocchi”! 
Per superare timori e pregiudizi, la bimba inventa una favola la cui protagonista è una bella principessa… con gli occhiali! 
Una storia vera per promuovere la prevenzione visiva e la diagnosi precoce.
 
 
LIBRO ILLUSTRATO
formato: 23 x 24.5 cm, cartonato
pagine: 32
 
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L'IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE VISIVA

Appena nati i bambini sono già capaci di vedere, ma affinché il sistema visivo possa svilupparsi correttamente, il cervello deve ricevere immagini nitide da entrambi gli occhi. Una visione non perfetta può infatti compromettere lo sviluppo della funzione visiva. Esistono condizioni, come lo strabismo o i difetti visivi, che possono interferire con la naturale maturazione dell’apparato visivo. Per riconoscere e curare al più presto questi problemi, è estremamente importante visitare i bambini quando sono molto piccoli, in particolare se i genitori o il pediatra abbiano riscontrato anomalie o se vi siano in famiglia malattie oculari di carattere ereditario (per esempio: cataratta congenita, retinoblastoma, glaucoma congenito, miopia, astigmatismo, ipermetropia). I difetti di vista non sono ereditati, ma vi può essere una qualche predisposizione, se entrambi i genitori hanno difetti di vista rilevanti. 

Occhi di neonato

 

 

 

 

 

 

 

A CHE ETA' POSSO SOTTOPORRE IL MIO BAMBINO A UNA VISITA OCULISTICA?

La tecnologia consente oggi di visitare i bambini anche quando hanno pochi mesi di vita, correggendo già a quell’età molti difetti visivi col semplice uso di occhiali. Se per gli adulti usare gli occhiali vuol dire in molti casi vedere bene, per i bambini usare gli occhiali può voler dire sviluppare la vista. In alcuni bambini, se non vengono prescritti occhiali al momento opportuno, la vista non si sviluppa e si stabilizza ad un valore molto basso, non più modificabile nemmeno con gli occhiali.

Anche in assenza di problemi, tutti i bimbi dovrebbero comunque effettuare una visita oculistica al compimento del primo anno. A questa età sviluppano infatti la capacità di vedere con entrambi gli occhi. Ed è importante che lo specialista verifichi la coordinazione visiva

Il controllo successivo, altrettanto importante, va fatto ai 3 anni. E’ questa l’età giusta per stabilire se il bambino ha un difetto visivo, nonostante non sappia ancora leggere e scrivere.

Prima di iniziare le scuole elementari è fondamentale verificare l’effettiva acutezza visiva con un ulteriore visita.

Successivamente, il bambino va comunque sottoposto a test periodici ogni due-tre anni.

La diagnosi precoce di un problema oculistico rende più efficaci eventuali terapie soprattutto durante l’infanzia quando il sistema visivo è “plastico” cioè capace di reagire correttamente alle cure. 

 

 

BIOGRAFIA

Nato a Bologna il 16 luglio 1956, il dottor Magni ha conseguito la maturità classica nel 1975, si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso l’Università degli studi di Bologna. Nel 1983 si è iscritto all’Ordine dei Medici della provincia di Forlì e dall’anno successivo fino al 1987 è stato nominato medico frequentatore presso l’Istituto Policattedra di Oftalmologia dell’Università di Parma diretto dal Prof. Cordella. Ha prestato attività specialistica oculistica ed elettrofisiologica presso l’associazione “La nostra Famiglia” Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico “Eugenio Medea” svolgendo contemporaneamente ricerca scientifica. Nel 1987 ha conseguito la specializzazione in Oftalmologia presso l’Università degli Studi di Parma, nello stesso anno è stato designato dal Prof. Rosario Brancato a gestire il Centro di Elettrofisiologia dell’Istituto Scientifico H.S. Raffaele dell’Università di Milano dove svolge anche attività di consulenza oculistica. Ha fatto parte del comitato di redazione della rivista “Saggi. Neuropsicologia, psicopedagogia, riabilitazione”. Autore di circa 150 pubblicazioni medico-scientifiche, nell’ambito oculistico si occupa in particolare di oftalmologia pediatrica, di elettrofisiologia e di etica.