L’esperto risponde: congiuntivite

DOMANDA: Egregio dott.Magni, mio figlio, nato a metà dicembre scorso, presenta, fin dai primi giorni di vita, una costante e abbondante secrezione giallognola dall’occhio destro; questo fenomeno è maggiormente riscontrabile al risveglio, mentre in altri momenti l’occhietto è spesso arrossato o lacrimante. La pediatra di base mi ha spiegato che si tratta dell’occlusione del canalino lacrimale e che, molto probabilmente, questo problemino si risolverà da sè. Nel frattempo mi ha indicato il collirio “Tobral” che ho utilizzato solo per un breve periodo ma senza notare miglioramenti significativi. Ora, però, il mio dubbio è questo: dal momento che mio figlio sta manifestando un pò di dermatite atopica, non vorrei che la difficoltà dell’occhietto fosse invece da correlare a tale problematica e che magari stessi trascurando un trattamento specifico aggravando il problema. Aggiungo che negli ultimi tre giorni ho notato che anche l’occhio sinistro inizia a manifestare, in misura minore, gli stessi sintomi. Le chiedo, inoltre, se sia già utile a quest’epoca una visita o sia meglio attendere qualche mese.

La ringrazio molto per l’attenzione che vorrà dedicarmi e le porgo i miei migliori saluti.
Letizia
 
RISPOSTA: Cara Signora Letizia,

 

da quanto lei mi dice appare chiaro che si tratti di una congiuntivite, tuttavia la procedura per curare la congiuntivite in un neonato deve essere più attenta di quanto avvenga in un adulto, dunque dopo aver lasciato passare del tempo (indicativamente almeno 10 giorni) dall’ultima cura antibiotica fatta, si deve fare un tampone congiuntivale con il relativo antibiogramma, successivamente procedere con una terapia mirata. Altre diagnosi come la stenosi o l’occlusione del canalino lacrimale, ma anche una dacriocistite devono essere poste dopo una visita oculistica o eventualemente pediatrica se il pediatra dispone degli strumenti necessari.
E’ importante quando andrà dall’oculista che gli chieda di verificare che non vi siano rilevanti difetti di vista.
Un cordiale saluto
Roberto Magni