COS'E' L'AMBLIOPIA?

L’ambliopia è una condizione in cui la vista di uno dei due occhi del bambino è ridotta o assente. Questo accade non perché ci sono danni oculari organici clinicamente evidenziabili, ma piuttosto perché c’è stato uno sviluppo anomalo delle connessioni nervose tra l’occhio e il cervello. In pratica, un occhio - che all’apparenza sembra normale ma che per diversi motivi vede meno - non si collega col cervello, e il cervello dal canto suo lo trascura. Quindi da quell’occhio il bambino è quasi cieco.

Il problema non sta tanto nell’occhio quanto nel cervello. Spieghiamo meglio questo concetto: il periodo che va dalla nascita fino ai 5-6 anni di vita è decisivo per l’ottimale sviluppo dell’organo visivo. La corretta maturazione del sistema visivo può avvenire solo se l’occhio riceve immagini nitide che invia al cervello, costruendo tutti i circuiti nervosi che porteranno al completamento dello sviluppo e quindi alla visione ottimale di 10/10. Questo vale per ciascuno dei due occhi separatamente.

 Come vede cervello ambliope

Se un occhietto risulta normale mentre l’altro presenta un difetto refrattivo (ipermetropia, astigmatismo o miopia elevata) che non gli consente di raccogliere immagini nitide, ci troviamo di fronte a una situazione pericolosa. Il cervello, infatti, non riuscendo ad interpretare correttamente i dati inviati dall’occhio debole, svilupperà solo l’occhio sano, finendo per impedire in modo irrecuperabile lo sviluppo dell’occhio più debole: questa patologia è chiamata ambliopia o occhio pigro.

Nonostante il soprannome, un occhio con ambliopia non è in realtà pigro e tuo figlio non ha alcun controllo su questo processo. È il cervello che ignora l’immagine proveniente da quell’occhio, anche se all’apparenza ti sembra assolutamente normale.

 

LE CAUSE DELL'AMBLIOPIA

L'ambliopia è causata da qualsiasi situazione per cui le immagini non raggiungono, o raggiungono male la retina, che è come il sensore fotografico dell'occhio.

Le cause che generalmente determinano l’ambliopia possono essere classificate in tre categorie:

  • strabismo,
  • anisometropia ovvero differenza nei difetti di refrazione tra i due occhi (ad esempio, uno miope e l’altro ipermetrope)
  • deprivazione, quando cioè lo stimolo luminoso non riesce ad arrivare alla retina (cataratta congenita, ptosi palpebrale).

 

COME INTERVENIRE

La prima cosa da fare è intervenire sulle cause: ad esempio, se c’è una cataratta, si procederà con un intervento chirurgico, mentre se c’è un difetto della vista (come accade nella grande maggioranza dei casi) si metteranno degli occhiali in grado di correggerlo.

A volte, questo è sufficiente, ma in genere occorre anche “riabilitare” il cervello a prendere in considerazione le immagini che provengono dall’occhio “pigro”. Lo strumento per farlo è il classico bendaggio, cioè l’occlusione dell’occhio “sano” con una benda/cerotto, in modo che il cervello sia obbligato a fare i conti con le immagini “peggiori” che riceve dall’altro occhio.

Un tempo il bendaggio veniva “imposto” per tutta la giornata, mentre oggi viene proposto per un periodo di tempo più limitato, da un paio d’ore a 5/6 ore. Dipende dalle condizioni di partenza: dall’età del bambino, da quanto è importante il difetto visivo, e così via.

Bimbo col bendaggio per ambliopia
Bendaggio oculare

 

COME GENITORE POSSO ACCORGERMI CHE MIO FIGLIO E' AMBLIOPE?

Se l’ambliopia riguarda entrambi gli occhi è facile, per il genitore, accorgersene poiché il bambino mostra chiaramente di non vederci bene: non segue con lo sguardo, non tende le mani verso gli oggetti, non impara a camminare. 

Ci si può accorgere dell'ambliopia anche perchè è presente uno strabismo o qualche altra patologia evidente degli occhietti, che fa insospettire.

Se, invece, l’ambliopia interessa un solo occhio è più difficile rilevare il difetto, poiché apparentemente il bambino vede bene con entrambi gli occhi; al limite - vista la mancanza della visione binoculare - cade facilmente quando impara a camminare oppure sbatte contro gli stipiti delle porte. Questo perchè gli manca la percezione della profondità.

Considerate inoltre che con l’altro occhio il bambino vede bene e non avviserà mai il genitore che qualcosa non va, perché per lui quella è la visione ottimale da sempre.

È indispensabile, quindi, che venga effettuata entro il primo anno di vita una visita medica oculistica che escluda questa patologia. Dopo i 5-6 anni di vita, in assenza di intervento correttivo, non ci sarà più nulla da fare per correggere l'occhio ambliope: il cervello non avrà più voglia di utilizzare le informazioni provenienti da quell'occhio.

Curare l'ambliopia per tempo, inoltre, salva il bambino dal rischio di cecità, poiché un incidente fortuito potrebbe danneggiare l'unico occhio “buono”.