Federottica | Progetto Elisa per la prevenzione primaria dell'ambliopia

Federottica

Presentato l’11 ottobre a Olgiate Olona
Dal disagio all’orgoglio di indossare gli occhiali: 
nel racconto di una bambina Elisa Raimondi, 11 anni, in un libro animato da piacevoli illustrazioni narra del rapporto di amore e odio con gli occhiali. Dietro l’immaginazione che muove la storia dei cristalli magici, il libro di Elisa rappresenta il primo tentativo di superare la difficoltà psicologica che sta dietro il difetto visivo infantile da parte dello stesso bambino. Il passo verso la prevenzione con i bambini, per i bambini, è veloce.

«Quando avevo cinque anni ho scoperto di aver bisogno degli occhiali. Ne acquistammo un paio azzurri, in tinta con il colore dei miei occhi. Ma la cattiveria di alcuni bambini mi convinse presto che con quegli affari sugli occhi apparivo brutta e così non volli più metterli». La piccola Elisa Raimondi fa sentire la sua voce. Le sue parole scoprono il disagio di troppi bambini che si sentono inferiori rispetto ai coetanei. E solo per quei due cerchietti di vetro sugli occhi che mamma e papà fanno indossare. «Solo», diciamo noi adulti. Ma il problema esiste, la professione optometrica promuove iniziative preventive, e il fatto che ora sia una bambina a esternare il disagio è rilevante. 
«Con grande pazienza la mamma mi ha fatto comprendere quanto erano importanti gli occhiali – continua la piccola Elisa – e che solo indossandoli con cura ne avrei tratto beneficio. Chi mi voleva bene veramente non avrebbe fatto caso al mio aspetto esteriore».
L’11 ottobre, giornata mondiale della vista, Elisa Raimondi, 11 anni, ha presentato così il suo libro, Anche le principesse portano gli occhiali, un racconto animato da piacevoli illustrazioni che narra del rapporto di amore e odio con gli occhiali.
Dietro l’immaginazione che muove la storia dei cristalli magici, il libro di Elisa rappresenta il primo tentativo di superare il disagio psicologico che sta dietro il difetto visivo infantile da parte dello stesso bambino. Il passo verso la prevenzione con i bambini, per i bambini, è veloce.
In effetti i dati parlano chiaro. In Italia il 20% degli alunni presenta difetti visivi che incidono sul rendimento scolastico.
Un allarmante trend in crescita determinato in gran parte dal sempre più diffuso utilizzo del personal computer e dalle ore passate davanti a tv e videogiochi. E manca soprattutto la prevenzione: l’85% dei docenti accusa la mancanza assoluta di informazione su questioni inerenti la salute e la prevenzione.
Una situazione che richiede quindi interventi immediati e che riflette quella nel mondo: oltre 12 milioni di bambini in età scolare presentano infatti un problema visivo, uno su 20 in età prescolare, ma solo il 14% viene sottoposto a un esame, compromettendo così il rendimento scolastico e inducendo spesso comportamenti aggressivi. Ecco perché è importante che la piccola Elisa abbia scritto questo libro. Ecco perché sono in tanti ad appoggiare la sua avventura.
In primis OxO – Optocoop Italia, grazie alla sensibilità del presidente Emilio Molinari e del presidente COV Varese Giancarlo Caldiroli, che hanno creduto nel progetto permettendone la realizzazione. «Sono stato contattato dalla mamma di Elisa – spiega Caldiroli – e ho deciso subito di sposare la causa e di coinvolgere OxO e Federottica.
Abbiamo acquistato 10 mila copie del libro che andranno nelle case dei bambini dal Veneto alla Sicilia. E durante i prossimi mesi gli alunni delle scuole primarie di Olgiate Olona, il paese di Elisa, saranno sottoposti a test gratuiti dell’efficienza visiva». Servizio caro a Federottica che sta lanciando il programma “Bimbovisione – vedere bene per apprendere meglio”, dedicato alla prevenzione nelle scuole, con l’obiettivo di combattere le cattive abitudini che i bambini possono assimilare sui banchi e che sono causa di un eccessivo affaticamento alla visione. Così il presidente Giulio Velati, presente al debutto letterario di Elisa, sottolinea il ruolo di Federottica nel migliorare l’informazione preventiva in campo sociale. Non solo quindi nelle scuole italiane. «Federottica e l’Albo degli Optometristi – dice il presidente Velati – sono partner attivi con il World Optometry Foundation nel programma mondiale Vision 2020 The right to Sight finalizzato all’eliminazione e alla prevenzione della cecità dovuta alla presenza di difetti visivi non corretti e dove trova la sua collocazione anche il programma Opening Eyes.
Tra le altre iniziative sociali The European Coalition to prevent sports eye injuries, nata negli Usa e ora supportata in Italia dall’Albo degli Optometristi con l’obiettivo di eliminare l’abitudine all’uso di occhiali non appropriati durante l’attività sportiva e di regolamentare l’uso di protezioni oculari da quelle amatoriali a quelle professionistiche.
Inoltre Federottica è impegnata insieme al Centro Italiano Lions Raccolta Occhiali Usati e alla fondazione Luxottica nel progetto Regala il dono della vista. Lo scopo è riutilizzare i molti occhiali che ogni anno in Italia non vengono più utilizzati da destinare ai Paesi in via di sviluppo, dove un paio di occhiali da vista, spesso necessari per le più comuni attività quotidiane, raggiungono costi molto elevati rispetto al modesto reddito di larghe fasce della popolazione».
Ma il progetto di Elisa vede altri protagonisti. La Commissione Difesa Vista che ha acquistato 3 mila copie del libro, i Lions di Valle Olona e il Comune di Olgiate Olona.
Naturalmente gli insegnanti mostrano il loro entusiasmo, perché troppo spesso non si prendono in considerazione le difficoltà che possono nascere dai difetti visivi.