Progetto ELISA per prevenire l'ambliopia nell'infanzia

Sanihelp.it - L'ambliopia, nota anche come occhio pigro se non intercettata e trattata precocemente (è sufficiente una semplice occlusione dell'occhio e/o l'uso di occhiali, senza interventi chirurgici), comporta forte  rischio di perdere la capacità visiva dell'occhio e non è più possibile intervenire successivamente per recuperarne la funzione.

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Il progetto Elisa per le prevenzione dell'ambliopia è molto ambizioso: sconfiggere una patologia ancora poco nota ma che, di fatto, ogni anno colpisce silenziosamente in Italia circa 15mila bambini, il 3,5per cento dei nuovi nati.

Se un neonato ha un difetto di vista rilevante, non vede bene, non vedendo bene la funzione visiva non si sviluppa correttamente.

Il bambino con occhio pigro però spesso compensa il suo difetto usando l'altro occhio, senza che anche la mamma più attenta possa accorgersene.

Un esame specifico invece, condotto tra i 10 e i 22 mesi del bambino da un esperto, coglierà precocemente i segnali di allarme indicando un percorso terapeutico che consisterà semplicemente nell'occlusione temporanea (con un colorato cerotto-benda) e/o l'uso di occhiali correttivi, rimedi che porteranno alla completa risoluzione del problema in tempo per l'avvio del percorso scolastico e senza possibilità di recidive.

Ciò garantirà al bambino (e all'adulto che sarà) un completo recupero delle funzionalità dell'occhio ambliope.

I dati relativi agli screening effettuati dal 2008 ad oggi in tutta Italia direttamente o tramite enti partner hanno fatto scoprire molti casi da »codice rosso» del tutto insospettati dalle famiglie, permettendo di salvare la vista a tantissimi bambini, oggi sani e sereni.

Una corretta conoscenza della patologia e delle possibilità di diagnosi e terapia precoci sono le armi potentissime a disposizione delle famiglie grazie al Progetto Elisa.

Il progetto Elisa è diventato anche una collana di favole e filastrocche  Anche le principesse portano gli occhiali.

Queste storielle, simpatiche e colorate evidenziano i risvolti non solo medici ma anche psicologici che un deficit visivo può comportare, aiutando i genitori a far indossare ai bambini lenti e benda occlusiva con piccoli beniamini di fantasia.

La prima data da appuntarsi per incontrare i referenti del progetto è la diretta social del giorno 11 maggio ore 17.30 su Instagram eFacebook in collaborazione con @pediatracarla - una vera »star» del web - e a seguire gli screening della vista che partiranno il 5 giugno 21 nei comuni comaschi di Cadorago e Guanzate. Medici oculisti, ortottisti e referenti del »Progetto Elisa» sono sempre a disposizione per dare informazioni, consigli e indirizzare per eventuali consulti, nonché per la distribuzione dei libri di favole.

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